Volontariato

L’ultimo taglio di Padoa Schioppa si abbatte sul servizio civile

In coda al suo mandato il governo Prodi ha deciso di congelare una quota del fondo ad hoc. Risultato? Il bando 2008 scende da 39.500 a 32.053 volontari. L’Ufficio nazionale non getta la spugna.

di Stefano Arduini

La doccia fredda è arrivata in zona Cesarini: il bando ordinario 2008 «sarà contenuto in 32.053 avvii». Firmato Diego Cipriani, direttore generale dell?Unsc, l?Ufficio nazionale del servizio civile. Secondo la prima versione del documento di programmazione, i volontari da mettere a servizio quest?anno sarebbero dovuti essere 39.500. Contingente poi già sceso a 38mila per la decisione del ministero della Solidarietà sociale di raddoppiare la quota riservata alle associazioni dei non vedenti che da questa tornata, come anticipato da Vita (n. 13/08 del 4 aprile scorso), passa dal 2 al 4%.

In soldoni si tratta di una sforbiaciata pari al 19% degli avvii previsti. Delle 32.053 unità finanziabili, 14.744 sono i posti destinati alle Regioni e alle Province autonome e 17.309 sono invece quelli gestiti direttamente dal Nazionale. «Le risorse che abbiamo in tasca, ad oggi, non ci permettono un bando di dimensioni maggiori», prova a spiegare lo stesso Cipriani. Eppure la Finanziaria aveva assegnato al capitolo Servizio civile una dotazione di circa 300 milioni di euro. «Tutte le amministrazioni pubbliche però», continuaCipriani, «sono tenute ad accantonare il 10% del loro bilancio, che poi, dopo la fase di verifica dei conti dello Stato, nel caso non vi siano urgenze, vengono di nuovo rese disponibili». Rimane l?incongruenza di un accantomento del 10% delle risorse a cui corrisponde il blocco di quasi il 20% degli avvii, ma in ogni caso non era possibile prevedere questa necessità già in fase di programmazione? Ancora Cipriani: «Gli enti erano informati del fatto che se fosse fallita l?iniziativa politica del nostro ministero – che chiedeva l?immediata disponibilità dei fondi accantonati -, il contigente 2008 sarebbe stato inevitabilmente ridotto». La risposta di Tommaso Padoa Schioppa è arriva a Paolo Ferrero puntuale in data 11 aprile: un niet secco e definitivo. «Ma non è detta l?ultima parola», prova a gettare acqua sul fuoco il direttore, «perché gli stanziamenti sono definiti nella legge di bilancio e questo provvedimento non li intacca in alcun modo: mantengo quindi la speranza di poter promuove un secondo bando 2008 da almeno 6mila posti». Lo stesso Cipriani si è affrettato a comunicare alla Consulta degli enti che l?ufficio nazionale «rappresenterà all?autorità politica l?opportunità di un nuovo intervento, in sede amministrativa oppure in via legislativa, per riottenere la disponibilità dei fondi in modo da rispettare il documento di programmazione finanziaria». Non resta che incrociare le dita, quindi.

La fiammella della speranza però non raffredda gli animi degli enti. Claudio Di Blasi del Mosaico è uno dei primi a reagire. «Agli enti accreditati viene richiesto, giustamente, il rispetto di tempi e modi stabiliti da Unsc, per non dire delle attività di verifica nel corso dello svolgimento dei progetti approvati. Sul fronte istituzionale vige al contrario una sorta di anarchia: si è soggetti a ritardi inspegabili ed inspiegati, le regole spesso non sono scritte, e ora abbiamo anche una notevole ?labilità? sull?accesso reale alle risorse di bilancio»

Quanto, infine, alla data di pubblicazione del bando ordinario 2008, bisognerà aspettare ancora qualche settimana. La scadenza di maggio potrebbe infatti essere superata. Come annuncia Cipriani: «Mi auguro di dare il via libera entro l?ultima settimana del mese, ma si potrebbe anche andare più in là. Tutto dipende da quanto occorrerà alle Regioni ritardatarie per concludere le procedure di valutazione dei progetti».


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